La bottega durante il XV secolo era il luogo della produzione e della creatività, il luogo dove le città europee si sono immaginate e progettate, era uno spazio dove prevaleva la dimensione artigianale e del saper fare, radicata nell'esperienza dei maestri. L'architettura contemporanea deve riprendere quel saper fare, come nelle botteghe,  quel suo essere radicata nei saperi locali e nelle identità. Da queste deve far nascere nuovi linguaggi contemporanei espressione del luogo e del tempo in cui viviamo.   L'innovazione, dunque,  è un processo che nasce dal riconoscimento dei caratteri identitari di un luogo, siano essi topografici, architettonici, ambientali o antropici e che si evolve in un nuovo linguaggio contemporaneo che dialoga con esso. Questo processo di innovazione si fonda sull'uso delle nuove tecnologie parametriche, che stanno dando vita oggi ad un nuovo artigianato.

 Il luogo appunto è l'oggetto della nostra attenzione, in quanto spazio esperito, in quanto elemento di un sistema ambientale ed antropico stratificato, che oggi chiamiamo paesaggio.

 Giovanni Murgia | Architetto
Studia Architettura al Politecnico di Torino ed all’Etsab di Barcellona e si laurea nel 2015 con una tesi sul Quartiere Ippodromo a Mirafiori Sud, che viene ritenuta meritevole dalla commissione e pubblicata sul sito della facoltà. Nello stesso anno comincia a lavorare a Milano, ma dal 2016 si trasferisce in Cina, a Pechino, dove collabora con alcuni studi professionali a progetti di Landscape Urbanism oltre che architetture per spazi espositivi e culturali e per l'educazione. In seguito continua a occuparsi di progettazione urbana e architettonica collaborando per i successivi 6 anni con le principali corporates globali del settore, maturando esperienza nei settori Residenziale, Retail e Mixed Use ed healthcare.

Nel 2021, torna in Italia e intraprende la libera professione.