Europan 17, Makarska, Croazia, 2023
Partecipante

Il progetto prevede la rigenerazione urbana di aree in stato di degrado e di abbandono, in questo caso specifico del vecchio mercato ortofrutticolo, del vecchio mercato del pesce e dell'antistante aree a parcheggio. Le caratteristiche topografiche e la marginalità e scarsa accessibilità delle aree di progetto ne hanno decretato la scarsa integrazione nel tessuto urbano e sociale della città. Il Centro di Makarska è oggi un ambita meta turistica estiva, per la qualità del suo litorale, ma spira a diventare un centro dove vivere durante tutto l'anno una vita basata sulla lentezza, che si ispira ad uno sviluppo locale sostenibile e duraturo basato sulla creazione di un identità locale forte.   

Il territorio di Makarska è segnato dalla forte ed unica presenza di due elementi naturali e paesaggistici: il mare e la montagna, stretta tra questi due elementi la città si sviluppa in modo lineare. Makarska è nata intorno al porto e si è subito sviluppata lungo la linea costiera e parallelamente alle curve di livello. Il centro storico si sviluppa su una superficie di circa 6500 mq ed è racchiuso tra il lungomare e via Stjiepana Ivicevica: questa via costituisce il principale asse viario urbano e lo collega con gli altri centri costieri della riviera di Makarska. Lungo questo asse e ai margini del lungomare si trovano una serie di strutture collettive che costituiscono il sistema di welfare della città. L'area del mercato si trova all'incrocio tra la strada principale di montagna e la già citata via Stjiepana Ivicevica e si affaccia sulla piazza principale della città e da questa si collega con via Kalargara, la principale via pedonale del centro, oltre che con il lungomare. Il centro storico della città di Makarsca, fatta eccezione per la piazza principale e l'attuale cattedrale che sono del XVIII secolo, si presenta con la tipica articolazione medievale degli spazi pubblici e delle strade, esacerbata dalle caratteristiche topografiche. L'ambiente costruito caratterizzato da edifici di piccole e medie dimensioni definisce un tessuto denso che si struttura attraverso un sistema di strade e passaggi caratteristici, nonché di vuoti urbani che articolano gruppi di edifici. Questa rete isotropa e porosa (segnata in grigio sulla mappa) permette di attraversare lentamente a piedi tutto il centro cittadino.

I parcheggi pubblici si trovano ai margini del centro storico in prossimità del Municipio e dello Stadio comunale, invece le principali spiagge si trovano a nord-ovest del centro, mentre gli alberghi e le strutture ricettive sparse su tutta la città sono ormai espandendosi verso la montagna da cui si gode la vista di tutta la baia di Makarska. Questa situazione potrebbe definire un potenziale flusso pedonale che potrebbe essere accolto favorevolmente dal sito di progetto. Inoltre, il sistema verde (segnato in giallo sulla mappa) viene espulso dal tessuto cittadino ad eccezione dei giardini intorno al cimitero e di alcune aree residue che sembrano discendere dal monte Biokovo verso la città. Ai margini del porto, invece, i due promontori ospitano ampie aree boschive attrezzate: il parco di San Pietro e quello di Osejava. Il centro storico si presenta quindi come una superficie prevalentemente minerale suggerendo la creazione di aree verdi e di aggregazione nel sito di progetto. Infine, la posizione strategica delle aree di progetto come porta urbana tra la montagna e il centro storico, come elemento di sutura tra la città montana e la città marina, impongono un’implementazione del sistema pedonale e l’ampliamento delle relazioni tra queste due componenti attraverso connessioni culturali, usi come giardini urbani o attività culturali o folcloristiche, e visive attraverso piattaforme e coni visivi. Le strategie di intervento territoriale possono essere così riassunte:•Ricollegare il sistema degli spazi pubblici delle aree di progetto alla rete esistente di camminamenti e piazze, che caratterizza il centro storico per la sua porosità;
• Cuocere la città di montagna e la città di mare attraverso il sito di progetto, creando un sistema infrastrutturale che diventi una nuova porta urbana verso il centro storico;
• Ridurre e rallentare il flusso veicolare e favorire flusso pedonale e attrezzature per gli utenti a piedi;
• Dotare lo spazio urbano di verde riducendo la superficie minerale e migliorando il microclima locale.

Il caso di Makarska, racconta di un tessuto urbano danneggiato, parzialmente abbandonato e dismesso. Un pezzo di città che per le sue caratteristiche topografiche non è mai stato adeguatamente trasformato, diventando poco attraente per gli attori dello sviluppo locale. La vitalità di una porzione di territorio è strettamente legata alla sua accessibilità e funzionalità, pertanto se vogliamo che un territorio sia vitale è fondamentale che sia accessibile e interconnesso al sistema urbano locale e territoriale, sia fisicamente che culturalmente.Le aree di progetto sono quindi caratterizzati da una bassa qualità dello spazio urbano, che li rende poco vivibili e marginalmente inseriti nella vita cittadina: le aree del centro mediterraneo e del nuovo centro culturale di makarska sono aree residue, mal collegate al sistema pedonale locale e attualmente ospitano parcheggi pubblici; mentre il disegno topografico dell'attuale mercato ortofrutticolo lo rende poco funzionale e poco adattabile ad ospitare eventi e funzioni diverse. In generale, per i tre siti, vi è la necessità di aumentare l'accessibilità alle aree di progetto e di progettare sia il lo spazio aperto e l'architettura in modo tale da trasformare queste porzioni di territorio in luoghi, cioè spazi abitati ricchi di attività e valori semantici che costituiscono le comunità locali. Di seguito gli obiettivi e le strategie proposte per rigenerare questa porzione di territorio :• Aumentare l'accessibilità alle aree di progetto attraverso la ricostruzione del rapporto strada/isolato, attraverso l'ampliamento dei percorsi pedonali, degli usi al piano terra degli edifici e dei sistemi di accesso come rampe, scale o piattaforme;
• Definire nelle aree di progetto elementi visivi coni e usi (cluster di cucina locale e spazi espositivi) che radicano il rapporto mare/montagna caratteristico della città di Makarska;• Aumentare la permeabilità degli isolati mantenendo l'identità claustrale del centro storico;
• Attivare i cortili degli isolati e mediare il rapporto tra gli edifici esistenti e le nuove funzioni inserendo giardini urbani nelle aree intermedie tra il nuovo e l'esistente;
• Utilizzare espedienti architettonici come l'uso di tetti a falda, la scala dei volumi di progetto proposti e la ritmo tra pieni e vuoti, che non alterano l'identità locale della città, ma anzi la arricchiscono di nuovi significati.
Come accennato in precedenza, la topografia esistente apre problemi, legati all'accessibilità delle aree di progetto, ma anche potenzialità. Infine, le scelte progettuali sulle tre diverse aree utilizzano questi vincoli di relazione tra strade e trame come elementi di progetto, portando a 3 diverse soluzioni.

La precedente area del mercato era caratterizzata dalla presenza di vari marciapiedi collegati da scale che scendono dal livello della strada + 14,7 m fino al livello di circa 12,0 m. L'attività del mercato si svolgeva prevalentemente alla piattaforma di 12 metri ed il rapporto con la strada non era molto fluido. La proposta è quella di agevolare la percorribilità dello spazio mercatale attraverso un unico piano inclinato con pendenza del 5% circa che risolve il dislivello tra la strada ed il lato inferiore del lotto dove è necessario preservare gli accessi al patrimonio esistente edifici commerciali e residenziali. Il percorso del mercato all'aperto si svolge a forma di L e comunica direttamente con la strada principale, mantenendo molte delle postazioni della precedente banchina rivolte verso il mercato coperto. Il volume chiuso del mercato diventa invece una terrazza panoramica a quota 18 m, allineata con la copertura del volume commerciale prospiciente, dalla quale è possibile godere della vista del mare e delle montagne di Makarska. Questo stesso elemento diventa anche luogo di sosta e di seduta attivando il cantiere di progetto anche in orari diversi da quelli dell'attività del mercatino. Nel caso di eventi culturali o musicali, questo elemento potrebbe essere inteso come una sorta di auditorium all'aperto con il cono visivo rivolto verso la strada. I punti vendita permanenti nella parte all'aperto sono dotati di una tettoia aggiuntiva per una migliore protezione da pioggia e vengono lasciati aperti per essere utilizzati per altri usi, mentre quello stagionale può essere rimosso dopo la chiusura del mercato. L'area periferica tra il mercato e gli isolati esistenti è attrezzata con orti urbani e arredi da esterno per diventare una comunità centro del quartiere a tutte le ore della giornata. La copertura del mercato segue il profilo dei tetti a falda circostanti, ricercando un dialogo con il contesto circostante, dove, grazie all'orientamento delle falde, si può leggere la forma archetipica della casa. Una scala rivolta verso la copertura del volume del mercato coperto collega, insieme ad un ascensore posto nell'angolo nord-ovest del mercato coperto, ad una terrazza panoramica a quota 20,8 m., dove è situato un piccolo bar e che si affaccia sul golfo di macarsca. Attraverso questa scala il progetto mira a raggiungere la sensazione di connessione tra montagna e mare menzionata prima. Tornando al Baldacchino, la sua forma è stata studiata non solo per dialogare con il contesto circostante ma anche per permettere alla luce di illuminare l'area del mercato. La linea di gronda infatti non segue la pendenza del terreno, quindi l'altezza a sud del lotto è maggiore di quella a nord, ottimizzando la quantità di luce e la protezione dai venti.

Il centro per la cucina mediterranea e il centro culturale, sono pensati e progettati insieme, le loro funzioni sono complementari e i due lotti sono collegati attraverso il piano interrato. Per quanto riguarda le strategie di accessibilità urbana, come anticipato in precedenza, si intrecciano due diverse strategie, corrispondenti alle diverse caratteristiche dei due lotti. Per quanto riguarda l'area del Centro Mediterraneo, si è deciso di ricostruire il fronte urbano e risolvere la differenza di altezza attraverso il piano terra, che ospita funzioni pubbliche e un bar, oltre alla sala del Centro Mediterraneo. Sono predisposte una scala e una rampa per l'accesso diretto al cortile interno dell'isolato. Tuttavia il cortile viene visto più come un elemento semipubblico utilizzato dal centro mediterraneo, ma necessariamente può diventare parte integrante del sistema degli spazi pubblici del centro storico. Il fronte urbano è suddiviso in due volumi collegati da un'ampia superficie vetrata, mentre il collegamento con l'antico volume della pescheria avviene in un elemento arretrato rispetto alla strada e ospita la circolazione verticale, contribuendo a risolvere il dislivello tra i due edifici. Tre le macro funzioni: al piano terra, l'accesso principale fronte strada e un'area dedicata alla caffetteria e alla preparazione dei dolci locali, come la torta makarana, il dolce tradizionale della città. Al primo piano si trovano però altre due zone destinate alla preparazione dei cibi. Nella precedente pescheria, al centro dello spazio è inserita una cucina a vista per mettere in scena la preparazione dei piatti locali di mare. Tuttavia, al primo piano del nuovo volume, analogamente al precedente, è situata una cucina a vista per la preparazione dei piatti della tradizione montanara. Infine, lo spazio della corte è condiviso per il consumo del cibo con vista sulle montagne. Infine, per quanto riguarda l'accessibilità alla zona del nuovo centro culturale, si è deciso di adottare una strategia ibrida tra le due precedentemente indicate e di ricostruire il fronte urbano sulla strada, aprendo al tempo stesso una piazza prospiciente l'antico mercato del pesce. Questo vuoto tende a valorizzare la presenza dell'edificio esistente, radicandolo definitivamente nel tessuto urbano, collegandolo al passaggio esistente verso il centro storico. Inoltre, il piano terra dei nuovi edifici viene parzialmente svuotato, lasciando una permeabilità visiva verso la fine del lotto dove si propone la realizzazione di un giardino e di orti urbani davanti all'antico muro in pietra, dando la percezione di uno spazio vuoto dalla strada, pur mantenendo un fronte. La funzione principale, ovvero quella espositiva/culturale, viene in questo caso abbattuta al piano primo interrato, proprio con l'intenzione di lasciare aperta gran parte del lotto. Al piano terra gli accessi all'auditorium e alla caffetteria consolidano il rapporto con la strada. Al primo piano è stato invece allestito uno spazio destinato ad ospitare laboratori, convegni e attività didattiche e culturali rivolte ai produttori locali o agli studenti.